venerdì 29 agosto 2008
Le vacche tedesche inquinano come i Suv
http://www.corriere.it/esteri/08_agosto_28/vacche_tedesche_inquinanti_aae9817a-750c-11dd-b47d-00144f02aabc.shtml
Thilo Bode, numero uno dell'organizzazione Foodwatch: «Sono una bomba climatica»
Non la scampa più nessuno, questa battaglia sui cambiamenti del clima. Ora, è il momento delle vacche tedesche: inquinano quanto i Suv e «sono una bomba climatica», sostiene Thilo Bode, numero uno di Foodwatch, organizzazione di difesa dei consumatori della Germania. Solo che – aggiunge – la lobby agricola è finora riuscita a tener il fatto nascosto, al contrario di quanto non hanno saputo fare acciaierie, produttori di energia, industria dell’automobile, compagnie aeree.
LO STUDIO - Foodwatch, dunque, ha effettuato uno studio, insieme all’Istituto per la ricerca sull’economia ecologica (Ioew), e i numeri che ne sono usciti sono assolutamente interessanti. L’agricoltura tedesca (ma ovviamente il discorso in varie misure vale per tutti i Paesi) manda nell’atmosfera ogni anno l’equivalente di 133 milioni di tonnellate di anidride carbonica, poco meno di quella emessa da tutto il traffico sulle strade della Germania (152 milioni di tonnellate). Mentre alle automobili stanno per essere applicate norme europee piuttosto severe per ridurre le emissioni, l’agricoltura è però praticamente assente dai programmi di abbattimento dei livelli di gas serra del governo tedesco e della Ue. Invece, dice Foddwatch, la questione non va sottovalutata e, anzi, dovrebbe spingere tutti a consumare meno carne, “a tornare al rito dell’arrosto domenicale”, ha detto Bode al settimanale Spiegel.
I NUMERI - Produrre un chilo di carne bovina con metodologie intensive (le più usate) equivale, in termini di emissioni, a un viaggio di 70,6 chilometri in utilitaria. Ancora peggio se il chilo di carne è prodotto con metodologia biologica: l’equivalenza è di 113,4 chilometri. Un chilo di formaggio emette quanto un’auto che viaggia per 71,4 chilometri. È necessario ridurre i consumi di carne, dicono dunque gli scienziati. Il calcolo delle missioni agricole e zootecniche tiene conto di una varietà di fattori: l’uso di fertilizzanti, di diserbanti, di pesticidi e il costante uso agricolo di zone umide, che provoca il rilascio nell’atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica. Ma considera anche le emissioni corporee di ogni singolo animale: i ruminanti, per dire, emettono costantemente metano, un gas serra 23 volte più potente dell’anidride carbonica. Il ministero dell’Agricoltura tedesco, finora, ha evitato di affrontare il problema. Ma il ministero dell’Ambiente di Berlino ha preparato un documento (riservato) nel quale si sostiene che non ha senso lottare contro i cambiamenti climatici se poi si danno, attraverso la Politica agricola comunitaria, miliardi di euro a un settore che finora non si è nemmeno posto il problema dell’effetto serra. Ovviamente, c’è già chi propone di mettere una tassa “ecologica” sulla carne e sul latte.
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1 commento:
io propongo la soluzione della "scurza imbuttleda" (scoreggia imbottigliata), immagine frequentemente evocata dal mio nonno romagnolo. così le vacche produrrebbero anche energia. dico, ci vuole tanto ad attaccare un boccaglio in quel posto? fra l'altro mi sembra che ain alcuni allevamenti abbiano già iniziato a farlo.
piotr
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